Scrivo. Pubblico dal 2009, ma... Scrivo da quando da bambina seminavo per casa dei biglietti per mia madre, per porle domande che mi imbarazzava farle di persona. Scrivo da quando mettevo altri biglietti per lei con disegni o cose del genere, per dirle che le volevo bene. Perchè non sono mai riuscita a dirglielo a voce. Gliel'ho detto solo una volta. Ricordo giorno, mese anno, l'ora, il luogo in cui gliel'ho detto. Era il 6 febbraio 2011, verso le due di pomeriggio. Ho scritto nella mia mente, quando da piccola mi obbligavo a fermare la mia mano su quella penna, su quel foglio, perchè io, non ero in grado di scrivere. Se anche avessi scritto, chi avrebbe letto le mie schifezze? Ho continuato a scrivere con quella penna su quel maledetto foglio, fregandomene del pensiero altrui, fregandomene se non ero in grado. Scrivo, ora, su questo computer, batto le mie dita sulla testiera, scrivendo storie che non verranno ricordate da nessuno, se non da me, perchè sono mie, perchè. Sono. Me.
Ascolto. Ascolto musica fino ad assordarmi, ma no me ne frega niente. La musica non mi fa pensare. Pensare a me, a questa realtà in cui sono obbligata a vivere, ma che non mi piace. E non riesco a cambiarla.


lunedì 21 maggio 2012

Old - introduzione storia + spoiler capitolo 2

Buon pomeriggio a tutti!
Vi scrivo con un po' di occhiaie sotto gli occhi (per fortuna non potete vedermi!) causate dalla notte travagliata (io sono veneta, ma ero terrorizzata di sentire un'altra scossa come quella di domenica mattina, alle 4: orribile) e dagli infiniti compiti ed interrogazioni che i professori sembrano mettere apposta gli ultimi giorni per abbassarti drasticamente la media: tanto poi i debiti ce li becchiamo noi.
Comunque, questo non vi interesserà di striscio quindi passo all'argomento per cui questo blog esiste davvero.
Giovedì scorso, come qualcuna di voi ha notato, ho postato una nuova storia, un'originale.
Spero vi possa interessare, il titolo è Old loves they die hard; Old lies they die harder (cliccateci sopra per aprire la storia), due versi di una canzone dei Nightwish, Wish I had an angel.
La storia riprende a grandi linee una fanfiction che avevo sospeso "You and me... in 1918", basata sul paring Edward/Isabella di Twilght.
Quella storia è stata del tutto eliminata da EFP, perché appunto è sostituita da questa originale.
Di seguito, vi metto un piccolo spoiler dal prossimo capitolo, il secondo.

«Papà, ti prego…» lo interruppi.
«No. Decidi, Alex, o mi costringerai a scegliere per te. Ti do una settimana» concluse, gettando la sigaretta per terra.
La schiacciò col piede, allontanandosi, mentre io guardavo la sua figura fondersi con la gente.
La mia dignità era stata pestata come quel mozzicone, caduto a terra e lasciato lì a bruciare i propri resti. 
Naturalmente il POV è ancora quello di Alexander, il nostro protagonista maschile.
Spero che, per chi di voi non ha ancora letto la storia, possa incuriosirsene e, per chi invece l'ha già iniziata, possa piacere ancora di più!
Grazie a tutte, un bacio!
A giovedì, per l'aggiornamento!

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