Scrivo. Pubblico dal 2009, ma... Scrivo da quando da bambina seminavo per casa dei biglietti per mia madre, per porle domande che mi imbarazzava farle di persona. Scrivo da quando mettevo altri biglietti per lei con disegni o cose del genere, per dirle che le volevo bene. Perchè non sono mai riuscita a dirglielo a voce. Gliel'ho detto solo una volta. Ricordo giorno, mese anno, l'ora, il luogo in cui gliel'ho detto. Era il 6 febbraio 2011, verso le due di pomeriggio. Ho scritto nella mia mente, quando da piccola mi obbligavo a fermare la mia mano su quella penna, su quel foglio, perchè io, non ero in grado di scrivere. Se anche avessi scritto, chi avrebbe letto le mie schifezze? Ho continuato a scrivere con quella penna su quel maledetto foglio, fregandomene del pensiero altrui, fregandomene se non ero in grado. Scrivo, ora, su questo computer, batto le mie dita sulla testiera, scrivendo storie che non verranno ricordate da nessuno, se non da me, perchè sono mie, perchè. Sono. Me.
Ascolto. Ascolto musica fino ad assordarmi, ma no me ne frega niente. La musica non mi fa pensare. Pensare a me, a questa realtà in cui sono obbligata a vivere, ma che non mi piace. E non riesco a cambiarla.


mercoledì 14 settembre 2011

Spoiler cap 7 NTM

Scrivendo il titolo ho penato: awww sono già al settimo capitolo!
Come potete vedere, sono ancora viva, la scuola mi sta distruggendo pian piano, è una lenta tortura, la stronza. Ti uccidesse con un colpo solo, veloce e praticamente indolore... E invece no!
Questo è un tipico sclero da fase "studentessa in carenza di sonno", quindi non badateci troppo.
Non sono sempre così. Cioè, non sempre, sempre.
Ok, ma voi siete qui per lo spoiler! Passiamo a quello, che mi sembra meglio!
Il capitolo sette sarà particolare.
Diciamo che capiterà una cosa che.. Insomma, spero che chi non è molto convinto della mia storia ma continua a leggerla, potrà finalmente capire che non sarà tutto rose e fiori solo perché nei primi capitoli le cose sono andate in una certa maniera.
Spoilerone:



«Bella?» mi chiamò Rosalie entrando in bagno.
Voltai il viso verso di lei, cercando di sorriderle.
«Ehi... Stai bene?» chiese avvicinandosi «Avevi una brutta cera, prima ho pensato di venire a vedere come stavi...» Si giustificò.
«Tranquilla, grazie. In effetti... Non sto molto bene. Credo me ne andrò a casa» aggiunsi.

Ho detto davvero troppo, 'sta volta.
Ma spero sarete lo stesso curiose di leggere il prossimo capitolo.
A sabato, donzelle!

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