Scrivo. Pubblico dal 2009, ma... Scrivo da quando da bambina seminavo per casa dei biglietti per mia madre, per porle domande che mi imbarazzava farle di persona. Scrivo da quando mettevo altri biglietti per lei con disegni o cose del genere, per dirle che le volevo bene. Perchè non sono mai riuscita a dirglielo a voce. Gliel'ho detto solo una volta. Ricordo giorno, mese anno, l'ora, il luogo in cui gliel'ho detto. Era il 6 febbraio 2011, verso le due di pomeriggio. Ho scritto nella mia mente, quando da piccola mi obbligavo a fermare la mia mano su quella penna, su quel foglio, perchè io, non ero in grado di scrivere. Se anche avessi scritto, chi avrebbe letto le mie schifezze? Ho continuato a scrivere con quella penna su quel maledetto foglio, fregandomene del pensiero altrui, fregandomene se non ero in grado. Scrivo, ora, su questo computer, batto le mie dita sulla testiera, scrivendo storie che non verranno ricordate da nessuno, se non da me, perchè sono mie, perchè. Sono. Me.
Ascolto. Ascolto musica fino ad assordarmi, ma no me ne frega niente. La musica non mi fa pensare. Pensare a me, a questa realtà in cui sono obbligata a vivere, ma che non mi piace. E non riesco a cambiarla.


sabato 1 settembre 2012

OLD... - Spoiler capitolo 16


Buongiorno!
Uff, quanta pioggia, io rivoglio il sole!
Comunque, lo scorso capitolo mi sembra vi sia piaciuto e ne sono davvero felice: spero sarà lo stesso con i prossimi.
Intanto, eccovi lo spoiler del capitolo sedici:

Da lì, seduto per terra, col capo appoggiato al muro accanto alla porta, ascoltai ogni gemito, ogni urlo di dolore da parte di Elizabeth.
Ascoltai le imprecazioni della coppia che era soccorsa in nostro aiuto e capii che, forse, Elizabeth aveva già capito qualcosa.
Un pianto infantile, mi fece voltare inizialmente il capo verso la cucina, preoccupato che Jeremy, lasciato da solo, si fosse fatto male.
Ma poi lui arrivò, con un disegno in una mano e qualche pastello nell'altra, sorridente.
Così mi alzai di fretta e aprii la porta, incurante dei rimproveri.
Era mio figlio.

È nato!
A giovedì!

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